AA.VV.
formato 21x31, rilegato, pp. 268, riccamente illustrato in b/n e a colori.
L’Europa rurale vanta un patrimonio naturale e culturale estremamente ricco e diversificato. La gamma di questo patrimonio è vastissima: fauna e flora selvatiche, paesaggi naturali o forgiati dall’uomo, paesini e frazioni con peculiarità storiche e architettoniche che si concretizzano in edifici, ma anche in altre opere quali torri, ipogei, cappelle e muretti a secco, note come piccolo patrimonio rurale.
A questo patrimonio fisico ed edificato si aggiungono gli elementi che la storia ci ha tramandato, la cultura nella sua dimensione immateriale; la lingua e i costumi, il folclore, le tradizioni musicali e artistiche, le danze, i prodotti tipici regionali, le specialità gastronomiche, senza dimenticare naturalmente l’artigianato, i mestieri e le antiche competenze tradizionali.
La sommatoria di quattro comunità territoriali diverse e contigue, Carpignano Salentino, Martano, Melendugno e Vernole, di concerto alle realtà di alcuni comuni limitrofi ed omogenei all’area di riferimento, è stata analizzata e censita in ogni dettaglio: da quello storico-documentario a quello naturalistico, dalla facies del paesaggio agrario alla sua evoluzione in rapporto non solo all’occupazione del suolo ma anche ai risultati concreti che tale occupazione ha definito nella produzione di manufatti edilizi che connotano forme tipiche di sfruttamento del suolo stesso.
All’interno di questa specie di catasto delle potenzialità dell’area non poteva nemmeno essere trasurato il grande patrimonio architettonico colto, che dal XV secolo in poi ha saputo produrre veri e propri capolavori grazie alla presenza non solo di eccezionale materiale da costruzione quanto di schiere di maestranze di muro che ebbero la loro piccola capitale nel centro di Martano; maestranze che furono richieste fino in Terra di Bari e che resero possibile l’affermazione di quel fenomeno architettonico-antropologico che viene comunemente definito come Barocco Leccese.
