Il romanzo "Narciso e Boccadoro" di Hermann Hesse, studiato e contestualizzato con il periodo storico in cui la penna creativa dell'autore si concentra sulla stesura dell'opera e la successiva pubblicazione, avvenuta nel 1930. Alla vigilia dell'avvento del nazionalsocialismo e di un capitolo buio della storia della Germania, uno degli autori simbolo della tradizione letteraria tedesca del Novecento dà vita in questo romanzo ad una realtà edenica, sublimata, arcadica e senza tempo che risponde al bisogno di un esotismo temporale e spaziale dalla realtà presente, avvelenata dal capitalismo, dal progresso e dai venti di guerra che sembrano soffocare l'umanità. Hesse si mette a nudo con i lettori in questo romanzo, proiettando nella vita errabonda di Boccadoro le sue fragilità e la costante ricerca di sé stesso. A ben vedere, è possibile rintracciare nello scritto svariati elementi autobiografici come il convento di Mariabronn, l'influenza della psicanalisi (si ricorda l'incontro con Jung nel 1919), la tensione spirituale, le crisi interiori e il tema del viaggio verso mete incontaminate.