pp.320 brossura
L’intera opera in versi del poeta leccese Vittorio Bodini, a cura di Oreste Macrì, viene qui presentata in testi editi e inediti, filologicamente stabiliti e ordinati, criticamente descritti nelle varie fasi esistenziali ed espressive. Dell’opera poetica si rilevano i due “libri” fondamentali. Il primo è costituito da La luna dei Borboni, dove realtà e simbolo si fondono nella “visione” dell’archetipo lunare-materno, irradiato nel paesaggio e nell’elementare animico. Il secondo libro si condensa intorno al libricino di Metamor, multiplo emblema d’una passione trascesa e dimidiata, partecipe e interprete della crisi del mondo attuale, sino ai “frammenti di martirio” di Collage.
Vittorio Bodini (nato a Bari nel 1914, ma di famiglia e di formazione leccese, morto a Roma nel 1970) è considerato tra i maggiori interpreti e traduttori italiani della letteratura spagnola (Lorca, Cervantes, Salinas, Rafael Alberti, Quevedo). Fondamentali sono ancora oggi i suoi studi: I poeti surrealisti spagnoli (Torino 1963) e Sul Barocco di Góngora (Roma 1964). Bodini è stato soprattutto un poeta che ha attraversato, con ironia quasi picaresca, tutte le avventure del Novecento europeo.
Oreste Macrì (Maglie 1913-Firenze 1998) dalla patria salentina si trasferì a Firenze dove fu insigne ispanista presso l’Ateneo fiorentino. Critico e teorico delle letterature europee, ha attraversato nei suoi studi, con edizioni e traduzioni, i maggiori poeti dai classici ai contemporanei, da Valéry a Machado, Lorca, Guillen, ecc. Da italianista si è dedicato alla scoperta del Novecento a partire da Foscolo, in una produzione sterminata, tra cui sono di rilievo i saggi su Ungaretti, Montale, Quasimodo.