A circa un secolo dal tempo in cui Oscar Wilde visse e compose i suoi capolavori, la critica più attendibile gli ha definitivamente riconosciuto, oltre alle indiscutibili qualità di narratore ed "entertainer", un ruolo di testimone, quando non di protagonista, di alcune tra le principali battaglie culturali dell'epoca. Con la sua inimitabile grazia e attraverso l'inconfutabile forma del paradosso, Wilde sintetizzò infatti mirabilmente quel filone di pensiero e azione che, fin dagli albori della rivoluzione industriale, era nato a baluardo dei valori dell'arte e della cultura di fronte al prevalicare del moralismo utilitaristico. Il volume, oltre a dare conto della produzione letteraria di Wilde, ne privilegia l'aspetto da molti considerato più significativo, quello di intelligente teorico e divulgatore di idee. Accanto a capolavori come «Il ritratto di Dorian Gray» e «De Profundis», appaiono gli scritti teorici, i saggi, gli articoli e le lettere che forniscono un quadro completo della multiforme personalità del grande scrittore.