pp.196 brossura 17 x 24 cm A lungo trascurato dalla storiografia culturale italiana, il trattato De origine hebraicarum, graecarum ac latinarum literarum deque numeris omnibus dellumanista napoletano Benedetto Di Falco appare qui per la prima volta nella sua traduzione con testo latino anastatico. Opera atipica e affascinante per la sua straordinaria ricchezza di riferimenti alla numerologia pitagorica, alla cabbala, alla filosofia platonica, alla mitologia grecoromana e allastrologia di stampo ficiniano, essa fu data alla luce in un anno cruciale per la storia del Mezzogiorno: quel 1541 in cui mor a Napoli Juan de Valds e in cui cominciarono ad addensarsi i cupi nembi dellInquisizione su molti liberi pensatori meridionali suoi seguaci. La tesi del curatore, confortata da importanti documenti e da sorprendenti indizi, che in realtà l`origine degli alfabeti e dei numeri sia stata il frutto della collaborazione fra Di Falco e altri personaggi della scena intellettuale napoletana della prima metà del XVI secolo: soprattutto i salentini Francesco Cavoti e Matteo Tafuri che operavano da magistri presso dimore patrizie della capitale come quella dell`arcivescovo di Otranto Pietro Antonio Di Capua. Lìinvisibilità di questi co-autori e colti gregari nella stesura del trattato rivela il carattere sincretistico di un`opera stupefacente per seduzioni affabulatorie e suggestioni filosofiche, posta al confine tra acerba e nascente spiritualità filoprotestante, retaggi classico e bizantino, sopravvivenze magiche antiche e altre di squisito conio rinascimentale, e non ultima un`idea di reformatio globale capace di donare agli uomini la pace e l`armonia. La presente edizione, imprescindibile per quanti vogliano accostarsi alla conoscenza di quello straordinario universo concettuale e di mentalità che fu il Sud cinquecentesco di poco precedente all`irruzione della Controriforma, si avvale di un ampio saggio introduttivo dello storico della scienza Gino L. Di Mitri.
