pp.76, brossura - Come sopravvivere alla deriva emotiva, esistenziale, quella presagita da Faber "su fragili vascelli per affrontar del mondo la burrasca"? La poesia, la creatività, la bellezza "appesa ad un cielo che non sa come scendere a terra" si fanno timoniere di una rotta metaforica, costeggiano inquietudini private e fragilità universali, ricompongono "frantumi condivisibili di silenzio", per poi scoprire, riscoprire, rivalutare ciò che sopravvive tenacemente al naufragio, abbandonandosi al "gocciolio di pensieri liquefatti", alla bellezza di ciò che ci circonda e ci abita, fino a permettere di riconoscerci nello sguardo dell’altro. Saranno due rondini di mare, più umane degli umani, a suggerire la rotta, che è sempre stata lì, sotto i nostri occhi, a rendere disattesi i naufragi.