pp.448, brossura, illustrato b/n
La conoscenza delle relazioni e degli scambi culturali fra le due sponde dell’Adriatico meridionale, nel corso del Medioevo, si giova di una fortuna critica di notevole spessore. Sono state oggetto di indagine rilevanti testimonianze nel campo dell’architettura, della scultura, della produzione orafa; sono state messe in luce figure di maestri che hanno legato il loro nome a opere significative di impronta romanica e gotica, nelle città portuali pugliesi e d’Oltre adriatico, restituendo un contesto culturale nel quale la Puglia emerge come luogo di confronto e di dialogo. Meno indagato al confronto il campo della miniatura, al quale si rivolge lo studio di Emanuela Elba. Con il folto catalogo dei codici e dei frammenti superstiti, l’Autrice completa e dà organicità al corpus delle testimonianze dalmate in beneventana e con il saggio critico ne restituisce i quadri storici, facendo emergere il ruolo della committenza; interpreta le singole opere avanzando interessanti proposte di comparazione; coglie i flussi e la mobilità di modelli e di idee, lungo rotte che ancora una volta vedono la Puglia – e il Gargano in particolare – in posizione privilegiata. Gli anni dalla tesi di dottorato (2005) ad oggi hanno visto un percorso di affinamento critico e di approfondimento segnato da viaggi di studio, dalla pubblicazione di saggi, sì che il presente volume costituisce una tappa significativa che già si apre a nuove e feconde prospettive di ricerca: tra le prime quella che riguarda la miniatura in Capitanata fra Oriente e Occidente, a partire dall’analisi e dallo studio del nucleo librario proveniente dalla cattedrale di Troia, oggi presso la Biblioteca Nazionale di Napoli. (Universita degli Studi di Barti, Dottorato di ricerca in Storia dell'arte comparata, civilta e culture dei paesi mediterranei, 2)
