GENEALOGIE. VOL. 2: REPUBBLICA, RAGION DI STATO, DEMOCRAZIA CRISTIANA - VOLUME 2

Borrelli Gianfranco
Dello stesso autore
Editore/Produttore: CRONOPIO
EAN: 9788898367634



Pratiche/linguaggi/scritture di ragion di Stato danno vita all'ultimo originale laboratorio politico in Italia: questo dispositivo governamentale coniuga le funzioni disciplinari di polizia civile e di polizia cristiana per le popolazioni italiane, ritardando la formazione di un'autonoma società civile nel nostro paese. Dal Settecento fino ai nostri giorni, da Vico a Foscolo, da Muratori a Ortes, da Gioia a Romagnosi, da Gioberti a Ferrari, l'incidenza della ragion di Stato viene riconosciuta, quindi esaltata oppure avversata. Prerogativa regia, dittatura parlamentare, decretazione d'urgenza: nella stagione dell'unificazione politica nazionale, in un contesto di guerra civile permanente, la ragion di Stato monarchica condizionerà in senso conservativo l'esercizio del governo costituzionale-rappresentativo, grazie all'appoggio della classe politica liberale; in seguito, troverà sostegno nella ragione di partito fascista, strumento moderno della violenta ragion di Stato. Solamente alla fine del secondo conflitto mondiale, la nuova etica della resistenza partigiana riuscirà nell'evento della piena soggettivazione repubblicana. Nelle lettere spedite durante la prigionia alla direzione della Democrazia Cristiana, Aldo Moro sconfesserà il ricorso perdurante alle strategie di ragion di Stato che vive come l'ostacolo principale alla sua stessa sopravvivenza. Dalla data della sua uccisione prende simbolicamente avvio lo sgretolamento inarrestabile dell'impianto istituzionale e costituzionale del nostro paese, che precipiterà nei primi anni novanta nella fine (ancora lasciata irrisolta) della prima Repubblica.

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Pratiche/linguaggi/scritture di ragion di Stato danno vita all'ultimo originale laboratorio politico in Italia: questo dispositivo governamentale coniuga le funzioni disciplinari di polizia civile e di polizia cristiana per le popolazioni italiane, ritardando la formazione di un'autonoma società civile nel nostro paese. Dal Settecento fino ai nostri giorni, da Vico a Foscolo, da Muratori a Ortes, da Gioia a Romagnosi, da Gioberti a Ferrari, l'incidenza della ragion di Stato viene riconosciuta, quindi esaltata oppure avversata. Prerogativa regia, dittatura parlamentare, decretazione d'urgenza: nella stagione dell'unificazione politica nazionale, in un contesto di guerra civile permanente, la ragion di Stato monarchica condizionerà in senso conservativo l'esercizio del governo costituzionale-rappresentativo, grazie all'appoggio della classe politica liberale; in seguito, troverà sostegno nella ragione di partito fascista, strumento moderno della violenta ragion di Stato. Solamente alla fine del secondo conflitto mondiale, la nuova etica della resistenza partigiana riuscirà nell'evento della piena soggettivazione repubblicana. Nelle lettere spedite durante la prigionia alla direzione della Democrazia Cristiana, Aldo Moro sconfesserà il ricorso perdurante alle strategie di ragion di Stato che vive come l'ostacolo principale alla sua stessa sopravvivenza. Dalla data della sua uccisione prende simbolicamente avvio lo sgretolamento inarrestabile dell'impianto istituzionale e costituzionale del nostro paese, che precipiterà nei primi anni novanta nella fine (ancora lasciata irrisolta) della prima Repubblica.
Dettagli
DatiDescrizione
EAN9788898367634
AutoreBorrelli Gianfranco
EditoreCRONOPIO
Data pubblicazione28/04/2023
CategoriaARIANNA
CollanaTESSERE
Pagine528
Volume2
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