pp.144 «Ho perso il filo, la storia che volevo raccontarvi è un’altra»: quella annotata a margine degli appunti di un viaggio in Africa, una storia che va dritta all’origine - le sorgenti del Nilo bianco richiamano alla memoria del poeta/reporter la natale Darsìa - attraverso digressioni che straniano il paesaggio equatoriale su sfondi balcanici. Un viaggio fatto di incontri, voci, ‘miriadi di lingue’, omaggio di uno scrittore migrante alla biodiversità di un universo culturale minacciato di estinzione. La struggente ferocia del continente nero dà luogo, in queste pagine, a una prosa che alterna la sintesi giornalistica all’evocazione del racconto orale per lasciare spazio, infine, a un respiro poetico profondo come per una lunga apnea: «Non ho mai visto l’Occidente / così triste // come questa volta al mio ritorno / dall’Africa». Ugo Fracassa GËZIM HAJDARI si è laureato in Letteratura Albanese all’Università di Elbasan e in Lettere Moderne a «La Sapienza» di Roma. Dal 1992 vive come esule in Italia. La sua attività letteraria si svolge all’insegna del bilinguismo, in italiano e in albanese. È poeta, narratore, saggista e traduttore. Ha pubblicato: Erbamara, Antologia della pioggia, Ombra di cane, Sassi contro vento,Corpo presente, Stigmate, Spine nere, San Pedro Cutud: viaggio negli inferi del tropico, Maldiluna, Poema dell’esilio. È cittadino onorario della città di Frosinone per meriti letterari. È vincitore dei premi letterari: EkseTra, Montale, Fratellanza nel mondo, DarioBellezza, Grotteria, Trieste EtniePoesie, Ciociaria, Popoli in cammino, Multietnicità.