IPERCULTURALITA`. CULTURA E GLOBALIZZAZIONE

Han Byung-Chul
Dello stesso autore
Editore/Produttore: NOTTETEMPO
EAN: 9791254800195



Sulla scia della globalizzazione, le forme di espressione della cultura e gli stili di vita circolano in un iperdominio di saperi e pratiche dove non esiste più alcuna reale differenza tra Proprio ed Estraneo, vicino e lontano, familiare ed esotico. Contenuti culturali eterogenei vengono accostati gli uni agli altri come accade nel fusion food. La cultura, "nell'epoca della sua riproducibilità globale", non ha più vincoli, freni, limiti: diventa ipercultura. Oggi siamo ormai tutti turisti iperculturali, anche all'interno della nostra "propria" cultura, a cui di fatto nessuno appartiene più davvero. Tuttavia, nota Han, se da un lato questo fenomeno determina un venir meno di orizzonti univoci di senso, dall'altro è possibile leggervi una tendenza verso l'emancipazione e l'ampliamento della libertà individuale. Dal momento che l'ipercultura non si impone come cultura unitaria e monocroma, ma anzi accresce il piano delle possibilità e permette a ciascuno di costruire la propria identità a partire da modelli e pratiche esistenziali eterogenei, essa può anche favorire nuove pratiche di libertà. Ma allora, si chiede il filosofo analizzando le forme della cultura nella contemporaneità, "bisognerebbe forse piangere la perdita dell'aura, del luogo, dell'origine, di questo auratico qui e ora? O mediante tale perdita si annuncia un nuovo qui e ora senz'aura dotato di un proprio splendore, di un esser qui iperculturale che collima con l'essere ovunque?"

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Sulla scia della globalizzazione, le forme di espressione della cultura e gli stili di vita circolano in un iperdominio di saperi e pratiche dove non esiste più alcuna reale differenza tra Proprio ed Estraneo, vicino e lontano, familiare ed esotico. Contenuti culturali eterogenei vengono accostati gli uni agli altri come accade nel fusion food. La cultura, "nell'epoca della sua riproducibilità globale", non ha più vincoli, freni, limiti: diventa ipercultura. Oggi siamo ormai tutti turisti iperculturali, anche all'interno della nostra "propria" cultura, a cui di fatto nessuno appartiene più davvero. Tuttavia, nota Han, se da un lato questo fenomeno determina un venir meno di orizzonti univoci di senso, dall'altro è possibile leggervi una tendenza verso l'emancipazione e l'ampliamento della libertà individuale. Dal momento che l'ipercultura non si impone come cultura unitaria e monocroma, ma anzi accresce il piano delle possibilità e permette a ciascuno di costruire la propria identità a partire da modelli e pratiche esistenziali eterogenei, essa può anche favorire nuove pratiche di libertà. Ma allora, si chiede il filosofo analizzando le forme della cultura nella contemporaneità, "bisognerebbe forse piangere la perdita dell'aura, del luogo, dell'origine, di questo auratico qui e ora? O mediante tale perdita si annuncia un nuovo qui e ora senz'aura dotato di un proprio splendore, di un esser qui iperculturale che collima con l'essere ovunque?"
Dettagli
DatiDescrizione
EAN9791254800195
AutoreHan Byung-Chul
EditoreNOTTETEMPO
Data pubblicazione06/02/2023
CategoriaFILOSOFIA
CollanaSAGGI. FIGURE
Pagine144
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