È il 1945 e Londra, ancora scossa dagli anni del conflitto, sta gradualmente tornando alla normalità. Una normalità che resta estranea alla vita di Nathaniel e della sorella Rachel, a cui la madre dà una notizia inaspettata: sta per trasferirsi a Singapore per lavoro e ha deciso di lasciarli in custodia a un conoscente, che i ragazzi hanno soprannominato «Falena». Nathaniel e Rachel non possono far altro che accettare, anche se l'ambiguo Falena non ispira loro la benché minima fiducia. Con il suo fare elusivo, non ha l'aspetto né il comportamento di un tutore che si rispetti; in più si accompagna a un gruppo di personaggi eccentrici dall'aria poco raccomandabile. Eppure, giorno dopo giorno, Falena diventa per i due ragazzi una guida insostituibile, iniziandoli a un mestiere che si impara solo sul campo: farsi strada in un mondo dove niente è come sembra. Seguendo i suoi consigli, i fratelli cominciano a dubitare anche di chi credono di conoscere. Chi è davvero la loro madre? E come mai è partita in fretta, senza bagagli e senza dare notizie? Sono domande che li tormentano e a cui ora, a quasi quindici anni di distanza, Nathaniel tenta di trovare la risposta. Deve farlo per soddisfare una curiosità che, nel tempo, si è trasformata in bisogno di verità. Perché ognuno di noi porta dentro di sé tante storie quante sono le persone che attraversano la nostra esistenza. E ciascuna storia è il tassello di un mosaico più grande, la nostra memoria.