Los Angeles, 1960. Hanno rapito il figlio del Vecchio Bannister, uno degli uomini più ricchi del paese. Brutta storia. Alston, l'investigatore privato ingaggiato per ritrovarlo, non riesce a capire perché il Vecchio non vuole pagare il riscatto. Per crudeltà? Per avarizia? Perché troppo interessato alla sua nuova e troppo giovane moglie? O forse perché quel figlio non è suo? Brutta storia davvero. In una Los Angeles levigata e indifferente - ville imbottite di domestici e prati curatissimi - l'investigatore è solo con il suo istinto, come nei vecchi indimenticati romanzi di Chandler. Sono gli anni Sessanta, non ci sono i cellulari, non c'è la prova del DNA, poche le intercettazioni, archivi informatici inesistenti. Per avere un'informazione bisogna pestare qualche povero cristo o baciare qualche cameriera ingenua. E in questa indagine poliziesca, sontuosamente intricata, pulsa il cuore di una città corrotta nelle fondamenta, dove la vita vale meno di zero. Tim Baker, al suo esordio narrativo, ci consegna un romanzo violento e viscerale, il crudo affresco di un paese che ha costruito le sue grandi fortune sulla mancanza di scrupoli e in cui si intravede, sullo sfondo, il più tormentato e irrisolto complotto che inchioda l'America di quegli anni, l'assassinio a Dallas di John F. Kennedy.