"Mi chiamo Oleg. Sono sopravvissuto ad Auschwitz" è un racconto potente e commovente che offre una testimonianza diretta sulla brutalità e la disumanizzazione vissute nei campi di concentramento nazisti. Attraverso gli occhi di Oleg, il lettore viene trasportato in un viaggio di dolore, resistenza e, infine, speranza. La narrazione si dipana tra i ricordi strazianti di prigionia e le lotte quotidiane per la sopravvivenza, mostrando anche atti di coraggio e solidarietà inaspettati. Filippo Boni riesce a catturare l'essenza di un'esperienza terribile, ma allo stesso tempo, celebra la resilienza dello spirito umano.
La nostra recensione
'Mi chiamo Oleg. Sono sopravvissuto ad Auschwitz' è un libro che colpisce al cuore. La narrazione di Filippo Boni è cruda e diretta, permettendo al lettore di immergersi completamente nelle esperienze di Oleg. La forza del libro risiede nella sua capacità di umanizzare le vittime dell'Olocausto, dando loro una voce che risuona attraverso le pagine. È una lettura imprescindibile per chiunque voglia comprendere a fondo le atrocità del passato e l'importanza di ricordare per evitare che la storia si ripeta. Consigliamo vivamente questo libro a chi cerca una testimonianza autentica e toccante della storia.