Di fronte al dolore innocente e ai drammi che attraversano la nostra quotidianità tutto vacilla, vengono meno i punti di riferimento e l'Uomo si trova solo con quella domanda antica, che già Euripide urlò al cielo: «Zeus, perché?». Spesso il male è considerato una punizione divina: Giobbe è agli occhi di tutti un uomo giusto, ma se il Male lo colpisce così duramente significa che egli è in realtà colpevole, che mente. In tal modo l'Uomo, fragile creatura, crede di trovare una spiegazione al suo patire: nella logica della causa-effetto non c'è più posto per la pietà e il compatimento, agli occhi dei suoi 'amici' Giobbe ha senz'altro meritato quello che sta passando. Talvolta il male è considerato una messa alla prova: la forza delle Fede si misura sulla forza d'animo, tanto più duramente verrai colpito tanto più dovrai dar prova di lealtà. Chi ti è vicino ti sosterrà o desidererà in cuor suo di vederti cadere? Una punizione, una prova da superare, una persecuzione, il caso, una scommessa con Dio: perché il Male ci colpisce? Triangolando sulla biblica figura di Giobbe questo saggio rivela la profonda attualità di questa ricerca proponendo una serie di spunti per riflettere sul tema del male, della giustizia divina e di quella terrena.