pp.222 brossura 17x25 illustrato b/n A dieci anni esatti dalla scomparsa di Pietro Parenzan (Taranto, 26-111992), in occasione della commemorazione del centenario della sua nascita (Pota, 10-01-1902), vede la stampa il suo ultimo manoscritto Ammalia Speluncarum Italiae. L`opera era stata consegnata all`Editore Congedo già nel 1989 e da allora attendeva di venire alla luce. Il settore editoriale della Stazione di Biologia Marina di Porto Cesareo, successivamente alla scomparsa del Professore Parenzan, si è messo al lavoro per trovare una soluzione a questa operazione, caldamente raccomandata dall`Autore anche poco prima di dipartire, attuando una stretta collaborazione con l`Editore, proprio in occasione di tale ricorrenza. Ciò che viene pubblicato è la trascrizione precisa dei fogli dattiloscritti del Parenzan, senza interventi di aggiornamento o di revisione. Dunque è un voluto omaggio alla memoria del divulgatore, del naturalista, dello studioso che è giunto alla fine della sua pur lunga esistenza con la sensazione di aver ancora bisogno di tempo per completare la sua opera di diffusione della conoscenza. In questi anni si è anche provato a riprendere il manoscritto per operare un aggiornamento prima della stampa, perché fosse punto di riferimento per gli studiosi, come lo stesso Parenzan si prefiggeva. Ma alla fine, il lavoro improbo che avrebbe richiesto (solo Parenzan era in grado di sobbarcarsi imprese di questo tipo!) avrebbe prodotto un rimaneggiamento del manoscritto più o meno abbondante, e non più sottoponibile al parere dell`Autore, per cui si è deciso che la pubblicazione dell`ultima opera del Professore doveva rimanere un omaggio dovuto alla sua dedizione, e come tale doveva assolutamente aderire alla sua ultima impostazione. E` un elenco di specie (migliaia), ma non si pensi che sia opera semplice. Solo i naturalisti come Parenzan, e soprattutto quelli della sua esperienza, possono arrivare ad avere la capacità di sintetizzare, in pagine di nomi, una vita di esperienze dirette ..dall`Introd.
