Nel coro degli umili. Padre Antonio Febbraro

Pizzileo Giuseppina
Dello stesso autore
Editore/Produttore: GLOCAL EDITRICE
EAN: 9788890154881



pp.128, brossura

NEL CORO DEGLI UMILI. La testimonianza di padre Antonio Febbraro. Persone, luoghi, letture e immagini del Salento
 
Biografia sulla figura del padre francescano Antonio Febbraro. Opera postuma curata dallo stesso Antonio Febbraro.
 
Giusy Pizzileo ha documentato col presente lavoro l’iter ambientale, umano e culturale di padre Antonio Febbraro ed ha selezionato alcuni brani editi coordinandoli in antologia. La narrazione raccolta da Giusy si colloca sostanzialmente nel Salento tra la seconda guerra mondiale e i nostri giorni. Ogni storia ha un contesto socio-ambientale, un inizio, uno sviluppo, un epilogo. Il protagonista di questa storia è il coro degli umili composto da contadini e casalinghe, da emigrati ed operai. In questo coro padre Antonio Febbraro svolge il ruolo del solista. Il modulo narrativo è diretto, personale. Egli interpreta ed esprime la secolare attesa di una comunità contadina che un proprio figlio desse voce alla loro bocca muta e desse senso alla loro fatica senza senso. L’affermazione di fondo è che di quella comunità padre Antonio è nello stesso tempo diretto testimone e sogno realizzato.
 
Due storie s’intrecciano in questo volume. La ricerca biografica che Giusy Pizzileo stava portando avanti sulla figura del padre francescano Antonio Febbraro è stata bruscamente interrotta dal male incurabile che l’ha portata via giovanissima. L’impegno letterario, favorito e assecondato da padre Antonio, ha contribuito a rendere meno duri i lunghi mesi di malattia. Il rapporto di umana solidarietà e fratellanza che si era instaurato tra i due, entrambi consapevoli dell’insidia del male, ha poi spinto padre Antonio a completare la ricerca dopo la sua scomparsa, un modo per far continuare a vivere Giusy nel suo ricordo e in quello dei suoi amici, dei suoi familiari e, in particolare, di suo marito, Antonio, che ha voluto poi dare alle stampe questo lavoro. Il libro, quindi, nel raccontare la storia di padre Antonio racconta in sostanza anche quella di Giusy, che non voleva arrendersi e ha voluto conservare integra la sua curiosità e fecondità intellettuale fino alla fine. Un intreccio di storie che mette in risalto l’umanità dei protagonisti e che questo libro contribuisce a far conoscere e a tenerne viva la memoria.
 
“(…) Con umiltà, semplicità e distacco da sé padre Antonio Febbraro fa palpare tutta la fatica di farsi uomini. È una ricerca amante di quelle che sono le proprie radici e di tutti i concreti mediatori umani che l’hanno aiutato ad essere quello che, per grazia di Dio, egli è. Nel modulo narrativo caratteristico colpisce il pathos di chi racconta sulla propria pelle e la coralità con cui coinvolge nell’ambiente naturale e umano e negli avvenimenti piccoli o grandi che scandiscono, di volta in volta, le tappe della sua avventura. Se il solista del canto della propria vita è lui, il coro è formato dal mondo degli umili. (…)”. 
padre Cosimo Reho* 
 
*Padre Cosimo Reho, frate minore, sacerdote, compagno di studi di padre Antonio Febbraro, ha scritto la prefazione alla prima edizione del volumetto Farsi uomini (1982) da cui è tratto il passo riproposto.

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pp.128, brossura

NEL CORO DEGLI UMILI. La testimonianza di padre Antonio Febbraro. Persone, luoghi, letture e immagini del Salento
 
Biografia sulla figura del padre francescano Antonio Febbraro. Opera postuma curata dallo stesso Antonio Febbraro.
 
Giusy Pizzileo ha documentato col presente lavoro l’iter ambientale, umano e culturale di padre Antonio Febbraro ed ha selezionato alcuni brani editi coordinandoli in antologia. La narrazione raccolta da Giusy si colloca sostanzialmente nel Salento tra la seconda guerra mondiale e i nostri giorni. Ogni storia ha un contesto socio-ambientale, un inizio, uno sviluppo, un epilogo. Il protagonista di questa storia è il coro degli umili composto da contadini e casalinghe, da emigrati ed operai. In questo coro padre Antonio Febbraro svolge il ruolo del solista. Il modulo narrativo è diretto, personale. Egli interpreta ed esprime la secolare attesa di una comunità contadina che un proprio figlio desse voce alla loro bocca muta e desse senso alla loro fatica senza senso. L’affermazione di fondo è che di quella comunità padre Antonio è nello stesso tempo diretto testimone e sogno realizzato.
 
Due storie s’intrecciano in questo volume. La ricerca biografica che Giusy Pizzileo stava portando avanti sulla figura del padre francescano Antonio Febbraro è stata bruscamente interrotta dal male incurabile che l’ha portata via giovanissima. L’impegno letterario, favorito e assecondato da padre Antonio, ha contribuito a rendere meno duri i lunghi mesi di malattia. Il rapporto di umana solidarietà e fratellanza che si era instaurato tra i due, entrambi consapevoli dell’insidia del male, ha poi spinto padre Antonio a completare la ricerca dopo la sua scomparsa, un modo per far continuare a vivere Giusy nel suo ricordo e in quello dei suoi amici, dei suoi familiari e, in particolare, di suo marito, Antonio, che ha voluto poi dare alle stampe questo lavoro. Il libro, quindi, nel raccontare la storia di padre Antonio racconta in sostanza anche quella di Giusy, che non voleva arrendersi e ha voluto conservare integra la sua curiosità e fecondità intellettuale fino alla fine. Un intreccio di storie che mette in risalto l’umanità dei protagonisti e che questo libro contribuisce a far conoscere e a tenerne viva la memoria.
 
“(…) Con umiltà, semplicità e distacco da sé padre Antonio Febbraro fa palpare tutta la fatica di farsi uomini. È una ricerca amante di quelle che sono le proprie radici e di tutti i concreti mediatori umani che l’hanno aiutato ad essere quello che, per grazia di Dio, egli è. Nel modulo narrativo caratteristico colpisce il pathos di chi racconta sulla propria pelle e la coralità con cui coinvolge nell’ambiente naturale e umano e negli avvenimenti piccoli o grandi che scandiscono, di volta in volta, le tappe della sua avventura. Se il solista del canto della propria vita è lui, il coro è formato dal mondo degli umili. (…)”. 
padre Cosimo Reho* 
 
*Padre Cosimo Reho, frate minore, sacerdote, compagno di studi di padre Antonio Febbraro, ha scritto la prefazione alla prima edizione del volumetto Farsi uomini (1982) da cui è tratto il passo riproposto.
Dettagli
DatiDescrizione
EAN9788890154881
AutorePizzileo Giuseppina
EditoreGLOCAL EDITRICE
Data pubblicazione2012/08
CategoriaReligione
Pagine128
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