Una fuga d'amore giovanile, progettata nella penombra di una chiesa e poi cancellata dalla luce, vietata dalla visione della realtà; una festa borghese in famiglia, dominata dal ricordo di uno scomparso, un funzionario imperial-regio; una vacanza sul Baltico in cui, più che il paesaggio, si disegna un clima interiore; uno sguardo, ironico e patetico insieme, agli uffici dove è ancora all'opera, per poco, l'antica burocrazia asburgica; un pranzo scintillante e beffardo nel castello boemo che un nobile decaduto ha ceduto a un giovane, ambizioso affarista; la storia, tra il grottesco e il mistico, del nano Bohusch, in una Praga abitata da artisti, ma anche percorsa da fremiti irredentistici... Motivi ricorrenti, nei racconti di Rilke, sono l'attrazione anzitutto estetica verso il passato, un'intensa sensibilità religiosa, un'inquietudine psicologica che trova espressione in un finissimo impressionismo, in forme che già rivelano, fin nei testi più giovanili, una severa religione dell'arte.