Sono i primi anni Trenta quando la famiglia Cirigliano lascia la Campania per emigrare a Parigi. È Salvatore a prendere questa decisione: sogna di cambiare il destino dei suoi cari, della moglie Chiara, creatura diafana dalla salute cagionevole, e dei figli Antonio e Cecilia. Salvatore è bravo a costruire strumenti musicali ed è convinto che Parigi possa offrirgli grandi opportunità. Gli emigranti italiani, però, sono visti con disprezzo e in un mondo così ostile, Antonio e Cecilia hanno solo il loro legame fraterno per sopravvivere. Cecilia ha ereditato l'idealismo del padre e la dolcezza della madre. Antonio invece è spavaldo e fiero, ed è il primo ad ambientarsi: si fa chiamare Antoine e inizia a rivolgersi alla sorella con il nome Cécile. Arriva però la guerra a rimescolare le carte. Quando la Germania occupa la Francia, la fame entra nelle case, insieme al nemico. Cécile, per aiutare i suoi cari, va a servizio come domestica da un ricco avvocato, Laurent, un collaborazionista dei tedeschi. Dinanzi a spocchiosi militari e pompose signore, Cécile non ha altro che la sua innocenza e il suo incanto. Una dedizione muta che colpisce Laurent. Nasce una relazione fatta di sguardi, sospiri e frasi mozzate, che fanno sentire viva Cécile nonostante tutto. Intanto Antoine, seguendo la sua indole audace, si arruola nella Resistenza e si innamora di Lize, una ragazza ebrea da cui avrà una figlia. I due sfidano il destino, ma la furia nazista è implacabile e raggiungerà anche Lize. Antoine non avrà altri che Cécile per proteggere la piccola Margot dalle deportazioni. Cécile dovrà quindi compiere un atto di estremo coraggio per salvare sua nipote, ricorrendo anche all'aiuto di Laurent. Quanto si è disposti a rischiare per proteggere le persone che amiamo? Qual è il confine tra quel che è giusto e quel che non lo è?