È l'inizio di novembre del 1924. Il lago di Zurigo scintilla d'argento nonostante la foschia mattutina. Il convoglio dell'Orient-Express diretto a Parigi sta arrivando in stazione; sull'ultima carrozza, accanto allo sportello aperto, siede una ragazzina bionda stretta in una coperta di lana, assorta nei suoi pensieri. Da una rampa di carico, un giovane seduto a guardare i treni le fa un cenno di saluto. Sul binario accanto sfila il rapido in partenza per Ginevra, dove un uomo dal viso abbronzato è appena salito con la sua valigia. La ragazza si chiama Laura D'Oriano, e il suo sogno è quello di fare la cantante. Il ragazzo è Felix Bloch, ha appena dato l'esame di maturità e sta per iscriversi alla facoltà di ingegneria, o almeno così vorrebbe la sua famiglia. L'uomo è Émile Gilliéron e in quella valigia, in una scatola di sigari, custodisce le ceneri del padre, famoso pittore. I tre non hanno nulla in comune, tranne il fatto che le loro vite sono destinate a essere straordinarie. Perché Laura diventerà una delle prime spie antifasciste, Felix un importante premio Nobel per la fisica, ed Émile uno dei più rinomati falsari di opere d'arte al mondo. Ma tutto è ancora imprevedibile in quella nebbiosa mattina di novembre, dove insieme alla bruma autunnale aleggiano le infinite possibilità della vita.