Ci sono film la cui scrittura coincide con la loro natura e questo è stato il caso di Sangue vivo. Dopo un anno in cui abbiamo raccolto le idee e ripercorso infinite volte la storia e i personaggi, la sceneggiatura è stata scritta in quindici giorni, nell`agosto più caldo degli ultimi trent`anni. Di quei giorni ricordo il sudore e l`ansia crescente di non farcela, se dovessi trovare un`immagine direi che è stato come una danza frenetica al ritmo della pizzica, quando non si sa se il cuore reggerà fino alla fine. D`altronde nacque da lì la prima visione del film, dall`idea che la pizzica dovesse essere il ritmo interno del film. Da lì e da un incontro di pochi minuti con Pino Zimba. Edoardo volle che lo conoscessi per convincermi che ciò che aveva in mente non era un progetto folcloristico. Me ne convinsi subito. Il resto è stata invenzione, ed è stato difficile poi ricordarlo sempre agli spettatori salentini, che Sangue vivo è un film, che non si voleva rappresentare questa terra così com`è ma restituirne l`emozione attraverso una storia. Credo che la ragione per cui ha attirato tanto l`attenzione della critica e degli addetti ai lavori e per cui ha avuto un altissimo gradimento di pubblico (sebbene ne abbia raggiunto solo una piccola porzione) stia nella sua relativa novità rispetto al panorama italiano. Volevamo che fosse un film vero e forte, e penso che ci siamo riusciti, grazie soprattutto alle splendide interpretazioni di tutti i suoi attori (che fossero per la prima volta davanti alla macchina da presa non toglie nulla, anzi, alla loro performance da autentici professionisti). Come potrete vedere leggendo questo testo il film è quasi interamente uguale alla sceneggiatura, compresi i dialoghi scritti già all`origine in dialetto. Forse questa è l`ultima riflessione che mi sento di fare, per ottenere la superficie più `naturale` possibile occorre proprio una costruzione millesimale in ogni dettaglio. Buona lettura." Giorgia Cecere GIORGIA CECERE è nata a Castrignano del Capo. Trasferitasi a Roma, è entrata al Centro Sperimentale di Cinematografia seguendo il corso di regia tenuto da Gianni Amelio. Ha scritto e lavorato come assistente per i suoi film Porte aperte e Il ladro di bambini. Ha frequentato Ipotesi Cinema di Ermanno Olmi presso cui ha realizzato il mediometraggio Mareterra. Ha collaborato con Cerami e scritto diverse sceneggiature per produzioni italiane, francesi e tedesche. Attualmente sta scrivendo il prossimo film di Edoardo Winspeare e cominciando seriamente a intravedere la possibilità di realizzare il suo primo lungometraggio dal titolo provvisorio Il primo incarico. EDOARDO WINSPEARE (1965) ha iniziato la sua carriera cinematografica nel 1985 a New York come assistente al montaggio; nel 1987 è entrato alla Munich Film School. Dopo una lunga esperienza di documentarista ha diretto due lungometraggi. Con Pizzicata (1996), ha ottenuto la Menzione Speciale al San Sebastian International Film Festival, il Premio CICAE e Miglior Opera Prima al Festival di Annecy e i riconoscimenti di Miglior Film al Festival di Edimburgo e al Festival del Cinema Indipendente di Arezzo. Nel 2000 ha relizzato Sangue Vivo, concorrendo con successo in molti festival (Donostia - San Sebastian International Film Festival: New Directores Award; Festival International Cinema Meditérranéen Montpellier: Antigone d`Or Best Film; Festival di Saint Vincent 2000 per il Cinema Italiano: Grolla d`Oro Miglior Film, Grolla d`Oro Migliore Colonna Sonora, Grolla d`Oro Miglior Produttore; Sundance Film Festival, come primo film italiano). La sua grande passione rimane comunque il documentario.