pp.334 brossura 17x24 ill. b/n
PRESENTAZIONE
"Correva l'anno... " .
Questa espressione non è gemella del: "C'era una volta... Con questa, s'inizia, in genere, una favola che ci introduce in un mondo in cui domina, sovrana, la fantasia. Anche se a volte certe favole diventano vere, anche solo per un giorno ma restano sempre una ... favola e non soddisfano certo la vita!
Noi, caro lettore, vogliamo usare il "Correva l'anno... "per parlare di storie che sanno di "Storia ". Storia che ha inciso o continua a incidere il tessuto vivo dell'umanità.
Dunque, "Correva l'anno 1997 In quell'anno, infatti, con l'iniziativa "Glarus chiama Corsano" si è, iniziato un cammino, si è seminato, si è fatto crescere una pianticella che ora comincia a mostrarequale quercia potrà essere in futuro, pronta a dare protezione a chi si mette al riparo della sua ombra.
Allora, dieci anni fa, pochi volontari, tante idee e tanta voglia di fare. Ora, dieci anni dopo, se ne colgono i frutti. Molte le tappe programmate e... tante le tappe raggiunte, anche se resta ancora tanto da fare. Dieci anni di lavoro attento e instancabile, perla cui realizzazione molta strada è stata in salita.
Volontari, gente comune con l'esperienza dell'emigrazione, tornati al loro paese d'origine, non sono stati capaci di stare con le mani in mano, anzi.... Questi si sono preoccupati che le difficoltà da loro incontrate nel rientro, non divenissero anche difficoltà per altri. Attenti a questo problema, affrontando momenti difficili, lotte e incomprensioni politiche e religiose, che avrebbero fiaccato qualsiasi persona umana, hanno sempre trovato la forza di reagire e preparare una via di soluzione ai' problemi che l'emigrante poteva trovare. Le difficoltà, tante, lungi dallo scoraggiarli, sono state per loro, incentivo a lavorare con più vigore e coraggio. Erano convinti che la bontà e la giustezza della strada intrapresa era giusta e buona e che si stava lavorando su un'idea quanto mai attuale e problematica: l'Emigrazione!
Credo che 1 "Associazione Emigranti nel Mondo" con questo libro, a cura di Francesco Accogli, voglia fornire una chiave di lettura per capire questa problematica. Portare a conoscenza del lettore, con un lavoro ordinato e preciso, dati storici, statistiche, episodi, idee, situazioni, sentimenti, vuol dire mettere il lettore stesso in grado di interrogarsi sul come porsi di fronte al problema che, ancora oggi, interroga e preoccupa non un passato, ma il presente, il quotidiano di una buona fetta di Paese. Certo non si potrà abbracciare tutta la realtà migratoria, in quanto molto complessa e perché ognuno può guardarne solo uno spicchio, ma anche con un solo frammento di storia umana, si tiene vivo il ricordo della parte più impegnativa della vita dell'uomo. Non va dimenticato che oggi ci si sente stranieri non solo in terra straniera, ma anche in patria. E questa, è una sensazione ancor più dura dell'emigrazione.
È da credere che ancora oggi, rimane inalterato il principio che il fatto migratorio non va considerato soltanto come un movimento di persone che emigrano da un paese ad un altro, vicino o lontano che sia, per far fronte ad una improrogabile necessità esistenziale con il suo bagaglio di problemi sociali, civili o altro. Esso è da considerarsi, oggi più che mai, occasione di ricchezza culturale, esortazione alla promozione di nuove forme di umanizzazione, possibilità di scambi di valori atti a superare le diversità, a consentire di vivere più facilmente in pace ed autonomia, senza sacrificare i propri autentici valori umani e quelli delle proprie etnie. Se si considerano i valori altrui come possibilità di arricchimento personale, nonostante che inizialmente potrebbero verificarsi delle difficoltà nella incomprensione, nella programmazione lavorativa, impazienza nell'adattamento, rallentamenti nella realizzazione, sicuramente, con il passar del tempo, saranno debellati i conflitti causati da rivalità, cesseranno le prevaricazioni, le intolleranze, gli egoismi e le sopraffazioni di ogni genere. La vera libertà e la forte unità si raggiungono nell'accoglienza rispettosa della diversità. Ognuno dovrà avvertire che l'altro è, prima di tutto, una persona in cammino come te, come me, e che, come tee come me, è alla ricerca di una vita e di un domani migliore. E quando si cerca e si vuole a tutti i costi il bene comune, in un modo o nell'altro, alla fine ci si incontra sulla stessa strada per scegliere, decidere insieme e realizzare il meglio per tutti. Il che non vuol dire che tutti avranno la stessa cosa, ma che ognuno avrà quanto è a lui più adeguato, utile e necessario.
Mi auguro che questo libro sia per tutti stimolo alla conoscenza, voglia di approfondimento per alcuni, incentivo all'impegno per altri. Mi auguro che, l'Associazione continui ad essere non solo testimone degli avvenimenti, ma che soprattutto continui ad essere protagonista e motrice di nuove sfide e nuove realizzazioni. Grazie, allora, a chi ha avuto l'idea di scrivere questo libro, grazie a chi con pazienza ha messo in operai ... pezzi di storia, e... a tutti grazie ed auguri affinché anche nei prossimi anni, almeno noi lettori e tutti gli altri in più, possiamo essere sulla stessa strada dell'impegno. E . . . "ad maiora! ".
Don Alberto Ferrara