VITUS COLITUR COLITURQUE MARINA Cappella e Fiera di San Vito

Le parti più significative sono quelle relative all’intervento di CERFEDA, in quanto l’archivista e studioso disino ha tenuto fede alla promessa di pubblicare molti dei manoscritti originali studiati per ricostruire lo spaccato della vita sociale di Ortelle, le vicende della Cappella e del culto di San Vito.

Dalle platee del 1542 e del 1664 che già richiamano la Fiera (o Paniere) di San Vito come svolta da “tempo immemorabile” fino ai documenti dell’800 per cui la Cappella passò sotto la cura della famiglia Rizzelli (con corrispettivo diritto di sepoltura) sono moltissimi i documenti citati e riportati.

Tanti i documenti che richiamano e spiegano la continua dialettica tra i singoli casali e la corte comitale di Castro, i diritti, gli obblighi a cui erano sottoposti e da cui quotidianamente tentavano di emanciparsi,  per cui la lettura della pubblicazione è raccomandata a quanti si interessano dei regimi feudali e dei feudi salentini in particolare.