ARCHEOLOGIA DEI LUOGHI E DELLE PRATICHE DI CULTO (ATTI DEL CONVEGNO 2012)

Aa.Vv.
Dello stesso autore
Editore/Produttore: EDIPUGLIA
EAN: 9788872287101



pp.312, 21x30 Il convegno di Cavallino (LE) del 2012 si iscrive nel rinnovato interesse maturato tra la metà degli anni Ottanta e gli inizi degli anni Novanta per l’archeologia della religione. A partire da questo periodo, diversi sono stati i contributi dati alla definizione di ‘area sacra’ nel mondo antico o di ‘spazio santuariale’, con lo scopo di focalizzare il rapporto tra storia e archeologia di questi luoghi, gli aspetti rituali e la connessione esistente con gli oggetti donati. Lo studio dell’organizzazione delle pratiche cultuali è stato da allora affrontato non solo dal punto di vista strettamente archeologico ma anche antropologico, archeobiologico e archeometrico. I saggi raccolti sono suddivisi in tre capitoli incentrati sul passaggio delle problematiche interpretative in alcuni siti del Mediterraneo, dell’Italia meridionale e della Sicilia fino alla focalizzazione dell’attenzione su un comparto regionale, rappresentato dal campione di santuari del Salento in Puglia. Nelle prima sezione i contributi seguono una successione cronologica dai ‘riti di memoria’ e ‘di appartenenza’ delle comunità del Vicino Oriente di età pre-neolitica, all’analisi del modello del Tempio di Salomone di Gerusalemme, al culto presso il santuario di Apollo ad Eretria filtrato attraverso la documentazione epigrafica dell’VIII sec. a.C., al tempio dell’area di Soknopaiou Nesos (El-Fayyum) e al metodo integrato di studio tra analisi chimiche delle tracce alimentari riscontrate nel vasellame classificato tipologicamente e rinvenuto nelle aree sacre di Astarte ed Hera a Tas Silg (Malta) e di Apollo a Hierapolis (Turchia). Quest’ultimo sito è inoltre oggetto di approfondimento in rapporto ad alcune aree sacre, individuate da un progetto di ricognizione, ubicate nel territorio limitrofo. Il territorio, infine, è la scenografia della Pilgrim’s road, una strada che da Costantinopoli, a partire dal IV sec., permetteva di raggiungere Gerusalemme offrendo lungo il percorso tappe presso una serie di santuari.
Nella sezione centrale gli approfondimenti sono dedicati ai santuari e ai luoghi di culto dei siti preromani del territorio di Alifano e a quello del Predio Sola a Gela in Sicilia. Nell’ultima parte i temi affrontati consentono di isolare una serie di casi studio utili a definire le pratiche cultuali comunitarie come quella della deposizione di manufatti metallici presso Roca, databili al Bronzo finale; il rapporto tra tombe, iscrizioni, sacerdoti e culti in diversi centri messapici; le pratiche di età arcaica nell’abitato di Muro Leccese che ricostruiscono gli "“spazi del culto" con dati ricavati anche dall’analisi dei resti animali; quella relativa alle ‘cavità’ ubicate all’interno di recinti a Vaste dove sono state documentate tracce di accensioni di fuochi forse destinati alla preparazione di pasti rituali, con riempimenti di depositi votivi, composti da resti vegetali, faunistici, suppellettile ceramica utilizzata per i rituali e monete. Le testimonianze cultuali documentate nel territorio di Mesagne con una serie di terrecotte a forma di protomi femminili e lo studio analitico del gruppo scultoreo di Artemide conservata nel Museo Archeologico Provinciale di Brindisi chiudono il volume prima della raccolta di tavole a colori che completano e supportano l’interpretazione dei testi.

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pp.312, 21x30 Il convegno di Cavallino (LE) del 2012 si iscrive nel rinnovato interesse maturato tra la metà degli anni Ottanta e gli inizi degli anni Novanta per l’archeologia della religione. A partire da questo periodo, diversi sono stati i contributi dati alla definizione di ‘area sacra’ nel mondo antico o di ‘spazio santuariale’, con lo scopo di focalizzare il rapporto tra storia e archeologia di questi luoghi, gli aspetti rituali e la connessione esistente con gli oggetti donati. Lo studio dell’organizzazione delle pratiche cultuali è stato da allora affrontato non solo dal punto di vista strettamente archeologico ma anche antropologico, archeobiologico e archeometrico. I saggi raccolti sono suddivisi in tre capitoli incentrati sul passaggio delle problematiche interpretative in alcuni siti del Mediterraneo, dell’Italia meridionale e della Sicilia fino alla focalizzazione dell’attenzione su un comparto regionale, rappresentato dal campione di santuari del Salento in Puglia. Nelle prima sezione i contributi seguono una successione cronologica dai ‘riti di memoria’ e ‘di appartenenza’ delle comunità del Vicino Oriente di età pre-neolitica, all’analisi del modello del Tempio di Salomone di Gerusalemme, al culto presso il santuario di Apollo ad Eretria filtrato attraverso la documentazione epigrafica dell’VIII sec. a.C., al tempio dell’area di Soknopaiou Nesos (El-Fayyum) e al metodo integrato di studio tra analisi chimiche delle tracce alimentari riscontrate nel vasellame classificato tipologicamente e rinvenuto nelle aree sacre di Astarte ed Hera a Tas Silg (Malta) e di Apollo a Hierapolis (Turchia). Quest’ultimo sito è inoltre oggetto di approfondimento in rapporto ad alcune aree sacre, individuate da un progetto di ricognizione, ubicate nel territorio limitrofo. Il territorio, infine, è la scenografia della Pilgrim’s road, una strada che da Costantinopoli, a partire dal IV sec., permetteva di raggiungere Gerusalemme offrendo lungo il percorso tappe presso una serie di santuari.
Nella sezione centrale gli approfondimenti sono dedicati ai santuari e ai luoghi di culto dei siti preromani del territorio di Alifano e a quello del Predio Sola a Gela in Sicilia. Nell’ultima parte i temi affrontati consentono di isolare una serie di casi studio utili a definire le pratiche cultuali comunitarie come quella della deposizione di manufatti metallici presso Roca, databili al Bronzo finale; il rapporto tra tombe, iscrizioni, sacerdoti e culti in diversi centri messapici; le pratiche di età arcaica nell’abitato di Muro Leccese che ricostruiscono gli "“spazi del culto" con dati ricavati anche dall’analisi dei resti animali; quella relativa alle ‘cavità’ ubicate all’interno di recinti a Vaste dove sono state documentate tracce di accensioni di fuochi forse destinati alla preparazione di pasti rituali, con riempimenti di depositi votivi, composti da resti vegetali, faunistici, suppellettile ceramica utilizzata per i rituali e monete. Le testimonianze cultuali documentate nel territorio di Mesagne con una serie di terrecotte a forma di protomi femminili e lo studio analitico del gruppo scultoreo di Artemide conservata nel Museo Archeologico Provinciale di Brindisi chiudono il volume prima della raccolta di tavole a colori che completano e supportano l’interpretazione dei testi.
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DatiDescrizione
EAN9788872287101
AutoreAa.Vv.
EditoreEDIPUGLIA
Data pubblicazione01/01/2014
CategoriaArcheologia
Pagine307
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