pp.159, bossura 13x23
Silvia, studentessa fuori sede in quel di Bologna, condivide con altri la casa degli amori impossibili e sbarca il lunario spendendosi in mille lavori che, se da un lato la mettono a contatto con la sofferenza altrui, dall'altro le consentono di misurarsi con la propria vena creativa: nella trattoria in cui affianca la cuoca Cecilia tutti vorrebbero conoscere il segreto del suo ottimo ragù, ma lei va a istinto perché la nonna-mà non ha mai voluto rivelarle il quid che rendeva il suo così speciale.
Il dolore e il cuore, dunque: la vita di Silvia si riassume in questi due "sapori" che ne determinano l'essenza fin dalla sua infanzia difficile, segnata dall'abbandono dei genitori e dalla faticosa ricerca di sé, in una sorta di
disamore che le sue sfortunate relazioni sentimentali sembrano confermare nutrendone il disperato orgoglio. È la fine del matrimonio con Marco che la spinge a tornare in Salento, col vuoto nell'anima ma tanto coraggio, per ritrovarsi: con lei, il gatto Michelone e un'importante rete di amicizie femminili capaci di sorreggerla nel suo nuovo inizio.
Mentre la memoria si affolla dei personaggi che le hanno dato e tolto, si profila l'universo umano di Silvia nel raccoglimento delle stradine leccesi in cui lei muove i primi passi, nella riscoperta delle passioni sociali, negli incontri che bussano alla sua anima cucita coi fili di seta. Così il cuore ricomincia timidamente a battere, per aprirsi totalmente all'autenticità dei suoi slanci, cosciente che nel mondo delle donne vi è una profonda forza talvolta travestita di follia, ed è qui che si combattono le grandi battaglie.
Ora sono le voci delle donne - da Alda Merini a Simone de Beauvoir, da Sylvia Plath a Giuni Russo.. .- a scandire i ritmi di questa scrittura travolgente (tra diario, romanzo e cronaca) che giunge ancora una volta a raccontare una verità al femminile