pp.143, brossura 13x21
Laura Rossi Berarducci Vives, donna che nel suo aspetto esteriore, per quanto semplice, a volte essenziale, non poteva celare, anche quando ormai era avanti negli anni, la sua origine nella nobiltà leccese.
Sempre un po' "mondana" - come ebbe a dire una volta il fondatore della Pro Civitate Christiana, Don Giovanni Rossi - ma attenta, curiosa, brillante, auto-ironica, era ritenuta una presenza autorevole e quasi indispensabile negli incontri con le parrocchie nell'ambito dell'Azione Cattolica leccese ed era capace di affascinare le "giovani adepte" del Centro Italiano Femminile, quando "arrivava nelle riunioni, bella, elegante, sicura di sé".
Molto stimata tra i colleghi del Tribunale per i Minorenni di Lecce, dove ha lavorato per trent'anni, era decisa, combattiva, rigorosa, inflessibile nel rifiutare incarichi importanti se questi risultavano eticamente e moralmente non corretti e nel pretendere dalle assistenti
sociali di cui aveva la responsabilità, attenzione nei riguardi di minori in affidamento, serietà e professionalità.
Dotata di una grande capacità di ascolto, era in grado - sempre - "di dialogare con i ricchi e con i poveri, con i colti e con gli incolti, con i piccoli e con i grandi" dote che ha mantenuto anche lungo tutto il suo percorso nella Comunità Emmanuel, ultimo "servizio" della sua vita.
Il libro è la sua biografia, è nato per fermare il suo ricordo all'interno della Comunità Emmanuel, ma la racconta al di là della stessa, ricostruendo i tanti "quadretti" che hanno fatto la sua vita ricca e feconda e descrivendola per quello che era, pensava, diceva...