Il piacere del mare; Villeggiatura balneare nel Salento tra Ottocento e Novecento

Mainardi Michele
Dello stesso autore
Editore/Produttore: EDIZIONI DEL GRIFO
EAN: 9788872612231



pp.208 brossura 17x24 illustrato b/n

INTRODUZIONE PRIMA PARTE: Mari e spiaggie SECONDA PARTE: Cronache balneari Bibliografia Il richiamo del mare Nel Salento la villeggiatura della seconda metà dell`Ottocento è residenziale e si dispiega in villa, in campagna. Nelle casine e nei casini si svolge il dorato soggiorno. Da fine agosto a tutto ottobre le agiate famiglie leccesi costituiscono una "comunità felice" – che si scambia visite seròtine rallegrate da balli e mortaretti, chiacchiere e giochi – dedita al riposo e allo svago (e che non dimentica il controllo dei raccolti tardo-estivi e autunnali). La "Cupa" è il "Tivoli" dove trascorrere settimane liete, al riparo dal caldo opprimente della città. Nella pingue depressione che da Campi Salentina si distende sino a Galugnano, una serie numerosa di belle dimore (coi loro pomari e verzieri, coi giardini dalle piante esotiche) accoglie i ricchi esponenti dell`aristocrazia della terra e della nascente borghesia redditiera (intenti, così, a promuoversi "stando insieme"). Lo stesso fenomeno si manifesta in altri àmbiti territoriali ameni, dotati di qualità ambientali suscitatrici di investimenti fondiari a scopo vacanziere. Ci riferiamo all`area "Pagani–le Cenate", a pochi passi da Nardò; all`entroterra gallipolino, nelle fertilissime e salubri contrade di Alezio e Sannicola. In queste località ma non esclusivamente soprattutto nell`ultimo quarto del secolo XIX, si costituì un habitat sparso di pregio architettonico che ben presto assunse un connotato di raffinatezza stilistica, che elevò la figurabilità paesistica dei luoghi deputati agli ozi (e all`autorappresentazione). Le profonde trasformazioni, prodotte dall`emergere in quel torno di tempo di nuovi ceti figli della civiltà del dinamismo produttivo (che faceva capolino anche nell`estremo sud peninsulare intriso di olio, vino e tabacco), introdussero, nondimeno, novelle forme di divertimento e di vacanza, più in linea coi mutamenti socio-economici in corso, destinate ad affermarsi rapidamente sino...a divenire, nel primo Novecento, abitudini decisamente meno elitarie. Si continua, allora, a trascorrere la piena estate e il suo lento declinare in campagna, ma si va anche timidamente dapprima al mare, almeno in quei posti ove il morso del paludismo non fiaccava lo spirito. Negli ultimi decenni dell`Ottocento si diffonde, anche in provincia, la moda dei bagni e sorgono - di conseguenza - i camerini lungo la costiera di Lèuca, divenuta ben presto la mèta della "gente che conta" (che faceva a gara per farsi notare dal cronista elegante). Appaiono, dunque, gli avamposti della mondanità estiva, vere e proprie cittadelle della dolcezza, nelle quali si bandiva ogni legame coi doveri e le pratiche della vita d` ogni giorno. Si andava - chi poteva permetterselo - al mare per motivazioni per lo più terapeutiche, come prescriveva l`igienismo imperante; non tardò che l`esigenza di piacevolezza fece premio su quella salutare e il soggiorno divenne il trionfo della visibilità, delle belle maniere, del passeggio, della festa in villa, ospiti di un notabile. Le strade non favorivano - di certo - il raggiungimento delle nascenti località balneari; il pessimo stato delle carreggiate rendeva arduo il tragitto ma qualcosa si muoveva (come la tramvia per San Cataldo, l`arteria per le marine neretine, quella per la spiaggia di Tricase). Nasce, tra croniche manchevolezze e innovative intraprese, lo stile della vacanza moderna. Scenario di questa "fiera delle vanità" (a leggere le cronache agostane dei giornali dell`epoca) è la vita sociale nelle eleganti residenze di baroni e banchieri; essere invitati dai sempre in piedi ex-feudatari era il niust della "quindicina", trascorsa dai rampanti borghesi nelle prime case di villeggiatura sorte a ridosso della linea di costa. "Esserci", nei saloni e nelle terrazze giusti, poteva voler dire aver centrato l`obiettivo delle ferie (e tornare contenti a casa). Gruppi di famiglie appartenenti, quasi sempre, alla stessa cerchia, si spostavano dalla città, dal paese avito alla spiaggia....


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pp.208 brossura 17x24 illustrato b/n

INTRODUZIONE PRIMA PARTE: Mari e spiaggie SECONDA PARTE: Cronache balneari Bibliografia Il richiamo del mare Nel Salento la villeggiatura della seconda metà dell`Ottocento è residenziale e si dispiega in villa, in campagna. Nelle casine e nei casini si svolge il dorato soggiorno. Da fine agosto a tutto ottobre le agiate famiglie leccesi costituiscono una "comunità felice" – che si scambia visite seròtine rallegrate da balli e mortaretti, chiacchiere e giochi – dedita al riposo e allo svago (e che non dimentica il controllo dei raccolti tardo-estivi e autunnali). La "Cupa" è il "Tivoli" dove trascorrere settimane liete, al riparo dal caldo opprimente della città. Nella pingue depressione che da Campi Salentina si distende sino a Galugnano, una serie numerosa di belle dimore (coi loro pomari e verzieri, coi giardini dalle piante esotiche) accoglie i ricchi esponenti dell`aristocrazia della terra e della nascente borghesia redditiera (intenti, così, a promuoversi "stando insieme"). Lo stesso fenomeno si manifesta in altri àmbiti territoriali ameni, dotati di qualità ambientali suscitatrici di investimenti fondiari a scopo vacanziere. Ci riferiamo all`area "Pagani–le Cenate", a pochi passi da Nardò; all`entroterra gallipolino, nelle fertilissime e salubri contrade di Alezio e Sannicola. In queste località ma non esclusivamente soprattutto nell`ultimo quarto del secolo XIX, si costituì un habitat sparso di pregio architettonico che ben presto assunse un connotato di raffinatezza stilistica, che elevò la figurabilità paesistica dei luoghi deputati agli ozi (e all`autorappresentazione). Le profonde trasformazioni, prodotte dall`emergere in quel torno di tempo di nuovi ceti figli della civiltà del dinamismo produttivo (che faceva capolino anche nell`estremo sud peninsulare intriso di olio, vino e tabacco), introdussero, nondimeno, novelle forme di divertimento e di vacanza, più in linea coi mutamenti socio-economici in corso, destinate ad affermarsi rapidamente sino...a divenire, nel primo Novecento, abitudini decisamente meno elitarie. Si continua, allora, a trascorrere la piena estate e il suo lento declinare in campagna, ma si va anche timidamente dapprima al mare, almeno in quei posti ove il morso del paludismo non fiaccava lo spirito. Negli ultimi decenni dell`Ottocento si diffonde, anche in provincia, la moda dei bagni e sorgono - di conseguenza - i camerini lungo la costiera di Lèuca, divenuta ben presto la mèta della "gente che conta" (che faceva a gara per farsi notare dal cronista elegante). Appaiono, dunque, gli avamposti della mondanità estiva, vere e proprie cittadelle della dolcezza, nelle quali si bandiva ogni legame coi doveri e le pratiche della vita d` ogni giorno. Si andava - chi poteva permetterselo - al mare per motivazioni per lo più terapeutiche, come prescriveva l`igienismo imperante; non tardò che l`esigenza di piacevolezza fece premio su quella salutare e il soggiorno divenne il trionfo della visibilità, delle belle maniere, del passeggio, della festa in villa, ospiti di un notabile. Le strade non favorivano - di certo - il raggiungimento delle nascenti località balneari; il pessimo stato delle carreggiate rendeva arduo il tragitto ma qualcosa si muoveva (come la tramvia per San Cataldo, l`arteria per le marine neretine, quella per la spiaggia di Tricase). Nasce, tra croniche manchevolezze e innovative intraprese, lo stile della vacanza moderna. Scenario di questa "fiera delle vanità" (a leggere le cronache agostane dei giornali dell`epoca) è la vita sociale nelle eleganti residenze di baroni e banchieri; essere invitati dai sempre in piedi ex-feudatari era il niust della "quindicina", trascorsa dai rampanti borghesi nelle prime case di villeggiatura sorte a ridosso della linea di costa. "Esserci", nei saloni e nelle terrazze giusti, poteva voler dire aver centrato l`obiettivo delle ferie (e tornare contenti a casa). Gruppi di famiglie appartenenti, quasi sempre, alla stessa cerchia, si spostavano dalla città, dal paese avito alla spiaggia....

Dettagli
Dati Descrizione
EAN 9788872612231
Autore Mainardi Michele
Editore EDIZIONI DEL GRIFO
Data pubblicazione 2002
Categoria Storia
Pagine 204
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