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Dopo le accurate ricerche di Cosimo De Giorgi sull'anfiteatro romano parzialmente riportato alla luce nella piazza S. Oronzo di Lecce – sino al 1871 denominata "piazza dei Mercadanti" per la presenza secolare dei Veneziani con edifici civili e religiosi,botteghe e residenze – per un periodo piuttosto lungo il sito è stato trascurato dagli studiosi probabilmente demotivati dagli esiti della scoperta dei resti di quell'antico complesso che, nel generare una serie di interventi pubblici, ha sistematicamente sconvolto l'assetto del paesaggio urbano nella configurazione raggiunta alla fine dell'Ottocento: periodo in cui si è abusato del "piccone demolitore". Da qualche tempo, la piazza è di nuovo oggetto di studi con interessanti approcci specialistici e interdisciplinari, che vanno dalle analisi delle relazioni degli scavi eseguiti dai primi anni del XX secolo fino ad oggi, ad approfonditi studi di storia urbana, all'analisi dei singoli edifici e, in modo particolare, dell'anfiteatro.
Il volume di Gabriele Rossi va inserito in questa recente fioritura di pubblicazioni, avendo come principale obiettivo la descrizione della piazza nella facies tardo ottocentesca, per altro mostrata da una bella immagine degli Alinari. Lo studio si basa essenzialmente su un fondo archivistico ricco di documenti grafici e fotografici risultante dalla complessa attività, svolta dagli uffici tecnici dell'Amministrazione Comunale e del Catasto, che hanno gestito le trasformazioni. Su questi materiali, in parte inediti, l'autore ha svolto un lavoro capillare che gli ha consentito di risalire dallo stato attuale della piazza alla configurazione precedente, ricostruendo graficamente in una prima fase, la forma di ogni unità edilizia demolita e, per successivi passi, l'intero insieme urbanistico della piazza e dell'immediato intorno. Con queste premesse, s'intuisce che la visuale storiografica, da sola, non pone nel giusto rilievo le interessanti illustrazioni, che attraverso i passaggi dall'analisi alla sintesi finiscono per dare un'idea di quest'importante brano di Lecce, risorsa storico-culturale dell'intera città ed altresì pertinente al suo carattere fortemente stratificato.
Per la sua prerogativa di rendere disponibili, in tempo reale, complesse immagini di sintesi di tipo assonometrico o prospettico, il disegno informatico si dimostra, associabile a queste forme tradizionali di rappresentazione, aprendo il metodo storico verso la comunicazione visiva e il vastissimo campo del virtuale oggi sempre più adottato nei vari aspetti della museografia e nelle tecniche espositive.
Questi studi acquistano altresì importanza alla luce della recente "Convenzione Europea del Paesaggio" firmata a Firenze il 20 Ottobre 200, che afronta nel loro complesso tutti gli aspetti del paesaggio: naturale, agrario, urbano.
